domenica 8 maggio 2011

CHIUSURA LAVORI

Anche Bergomix 2011 è finito. Che dire... in realtà c'è moltissimo da dire. Innanzitutto devo dire GRAZIE. Grazie ancora a tutti i nostri ospiti, gentilissimi, che si sono prodigati verso il pubblico consentendo a tutti di capire e coltivare l'amore verso il media fumetto. Grazie al pubblico che ci ha seguito, e come sempre un particolare ringraziamento ai fedelissimi e alle nostre groupie. Grazie a chi ci ha sostenuto, ai nostri sponsor: Edizioni Arcadia, Emaylum srl, TSN di Ponte San Pietro, Scuola Internazionale di Comics, Spazio Polaresco e l'Assessorato alle Politiche Giovanili (in particolare a Sergio Capitanio e Fabiana Gerosa). Grazie a tutte quelle pubblicazioni cartacee che han segnalato Bergomix. Un grazie di cuore a VideoBergamo e L'Eco di Bergamo, in particolare alle persone di Claudio Chiari, Cristina Spinelli e Gianlorenzo Barollo per aver dato ampio spazio a questa kermesse culturale. Grazie a tutte le Radio che han segnalato tra gli appuntamenti imperdibili anche Bergomix 2011. Grazie ai siti web, portali, forum e blog di settore che han segnalato e promosso questa edizione. Grazie a tutti quelli che mi han contattato privatamente per complimentarsi o per muovere critiche costruttive al fine di migliorarmi. Grazie agli amici e alle amiche che mi han sostenuto. Grazie di cuore a tutti voi per aver reso indimenticabile e speciale questa sesta edizione, consentendo a questa rassegna fumettistica di crescere sempre di più ,dimostrando quanto sia attuale ed importante il Fumetto in Italia. Alla faccia di chi si ostina a relegarlo con l'etichetta di "Giocattolo per Bambini".
Come recita un detto cinese "il grande talento richiede molto per maturare". Ed è anche il caso di Bergomix. Ogni anno miglioriamo, colmiamo eventuali lacune, e cresciamo a livello d'importanza e d'iniziative. E' sostanzialmente un viaggio, che spero non avrà mai fine. L'anno prossimo ci aspetta il traguardo del settimo anno e già da adesso vi rivelo che sto lavorando alfine di offrirvi una manifestazione ancor più spettacolare.
Vedete, Bergomix per me significa moltissimo. E' al contempo il raggiungimento di un traguardo importantissimo ma anche la base dalla quale costruire il futuro. E' un traguardo perchè finalmente anche una splendida città quale è Bergamo, offre ai suoi abitanti un appuntamento fumettistico annuale che muove centinaia di persone, riuscendo a far molto di più di quanto un semplice incontro di settore può offrire.
E' una base di partenza per il futuro perchè è il punto dal quale iniziare a migliorare le cose. E Bergomix vuol essere anche questo, un primo piccolo tassello da cui iniziare per salvare il mondo nel nostro piccolo. Il Fumetto, non a caso uso la "F" maiuscola e non la semplice "f", è al pari della Letteratura, della Musica, della Cinematografia, dell'Animazione, delle attività ludiche (anche videoludiche). Serve per trasmettere qualcosa e io ne sto evidenziando tale peculiarità per far capire quanto può essere d'aiuto nella vita di tutti i giorni. E' un ragionamento che in Paesi quali la Francia, gli USA, l'Argentina, la Spagna e il Giappone è di quotidiana routine. Non vedo perchè per la nostra gloriosa nazione debba essere differente. Proprio per questo la tematica di quest'anno è stata "I Supereroi", non tanto per la miriade di iniziative editoriali o pellicole cinematografiche ad esse dedicate, quanto per la loro importanza intrinseca. Molti pensano che i supereroi siano pomposi esseri senz'anima abbigliati in calzamaglia che fanno sfoggio di superpoteri alfine d'intrattenere il pubblico. Non è affatto così. Come si è potuto evincere seguendo le nostre iniziative, i supereroi altro non sono che un'allegoria della vita quotidiana. I supereroi combattono contro i criminali. Il Bene combatte contro il Male. I valori importanti (pace, amore, giustizia e libertà) combattono contro le traversie quotidiane mosse dai vizi capitali. Ecco questo è il fumetto di supereroi, un mezzo attraverso il quale tornare ad apprezzare i veri valori dell'umanità e iniziare a metterli in campo. Vedete,  forse non mi arrampicherò sui muri, non volerò o sparerò raggi laser, ma, nel mio vivere la vita, non sono da meno di un supereroe. E chi mi conosce mi apprezza per questo, perchè lotto per il concetto, forse stereotipato, di Bene. Se ognuno di noi desse così il suo contributo, il mondo diverrebbe un posto migliore. Parafrasando un pezzo di Superman Returns "Possiamo essere un grande popolo, nel profondo desideriamo esserlo, manca soltanto la luce che ci indichi la strada"... ma questa luce dobbiamo essere noi, coi nostri piccoli, grandi gesti.
Qualcuno potrebbe affermare che sono parole strane. Vero, e mi sembra giusto, dopotutto siamo diversi noi esseri umani, ognuno con le proprie caratteristiche e modo di pensare differente. Ma una cosa è certa, i risultati arrivano. Pian piano, magari non subito, ma arrivano. La cosa bella è andare a letto contento per come è andata la giornata, anche se non è stata ottimale, ma sai di aver fatto tutto il possibile per far andar bene le cose. E alla fine, nel nostro intimo, sappiamo che se abbiam fatto così, il piatto del "Bene" sulla bilancia della vita è più consistente di quello del "Male". Io preferisco conquistarmi i risultati piuttosto che comprarli. E come tutti, se volessi, avrei modo di comprarli. Ma che senso ha, vivere la vita così, se poi non ti godi la strada che ti ha portato dove sei arrivato? Conquistarsi le cose equivale a farsi esperienza. Senza esperienza non vai da nessuna parte. A volte siamo portati a fare delle scelte. A volte le scelte sono condizionate. A volte siamo costretti o altre volte semplicemente sbagliamo. E' umano sbagliare, sarebbe brutto vivere in un'utopia di perfezione. L'importante è avere la presa di coscenza di quel che si fa. Potrei citarvi il mantra di Spider-Man "Da un grande potere derivano grandi responsabilità". Ma cosa significa realmente? E' un motto? E' la giustificazione perchè si veste con la calzamaglia ed aiuta la gente? No, è molto di più. Significa aver coscenza di quel che fai, significa sapere che se hai il potere di decidere una cosa e fai una certa scelta, dovrai assumerti comunque i casi la responsabilità di quel che fai. E se sbaglierai, dovrai correggere il tiro, se sbaglierai dovrai risolvere il problema con tutto te stesso! Se invece l'azzeccherai farai felice chi ti ama, perchè, quando ci è possibile, le scelte che facciamo non devono essere egoistiche. Dalle grandi responsabilità deriva la vita di chi ci sta vicino, amori, amici, parenti, conoscenti, colleghi o anche semplici passanti. Se decidiamo una cosa, il nostro senso di responsabilità, qualora ce ne fosse l'occasione, ci spingerebbe a trovare qualcosa che vada bene non solo a noi, ma anche agli altri. Le nostre scelte costituiscono il nostro cammino, ma non sono assolute. Possiamo sempre scegliere, sino a quando un solo battito farà vibrare il cuore.
Avete visto? Tutto questo ragionamento si è sviluppato esclusivamente partendo da un albo a fumetti di supereroi. Ricollegandomi a quanto già detto, chi afferma che il Fumetto è un giocattolo per bambini dovrebbe imparare a leggere ed osservare meglio ciò che sfoglia tra le proprie mani.
E questo è solo l'inizio. Se deciderete di tornare a seguirci il prossimo anno, e sono pronto a scommettere che sarete ancor più numerosi, scoprirete tante altre cose.
L'appuntamento con la VII° Edizione di Bergomix è fissato per VENERDI' 20 APRILE 2012.
Le Leggende, vi aspettano!

Leonardo Monzio Compagnoni
Direttore Artistico di Bergomix
infobergomix@excite.it

LANTERNA VERDE AL CINEMA DAL 31 AGOSTO 2011

Gentile pubblico di Bergomix, dato il tema di quest'anno, "Miti & Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi" ci teniamo a consigliarvi la visione della pellicola cinematografica "LANTERNA VERDE" in uscita nei cinema il 31 Agosto 2011.


 
La Warner Bros Pictures, assieme alla DC Comics, è orgogliosa di presentare l'attesa pellicola cinematografica dedicata ad uno dei supereroi più amati di tutti tempi, Green Lantern, Lanterna Verde.
Hal Jordan è un talentuoso e presuntuoso pilota collaudatore, per le Ferris Industries, ma le Lanterne Verdi hanno poco rispetto per gli umani, che non hanno mai sfruttato l'infinito potere dell'anello prima d'ora. Hal è chiaramente l'ultimo tassello mancante del puzzle, e insieme alla sua determinazione e alla sua forza di volontà, ha una cosa che nessun membro del Corpo ha mai posseduto: l'umanità. Con l'incoraggiamento della collega pilota, nonché amore d'infanzia Carol Ferris, se Hal può velocemente imparare i suoi nuovi poteri e trovare il coraggio per vincere le sue paure, potrebbe riuscire a provare di non essere solo la chiave per battere Parallax... diventerebbe la Lanterna Verde più grande di tutti i tempi!
Ryan Reynolds è Hal Jordan, Mark Strong è Sinestro, Blake Lively è Carol Ferris e Peter Sarsgaard è Hector Hammond.



Lo Staff di Bergomix

sabato 7 maggio 2011

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: FEDERICA MANFREDI

E' qui con noi Federica Manfredi, una delle disegnatrici italiane più gettonate nel nostro Bel Paese e non solo!

1)Qual'è stato il tuo primo contatto col mondo del fumetto e cosa ti a spinto a diventarne parte integrante?
Ciao a tutti! Se intendiamo come passione, i primi contati sono stati a scuola con altri appassionati... e poi nelle librerie di fumetto e alla fiera di Lucca. Ma già ai tempi della prima fiera si stava trasformando da passione a mestiere. Ho iniziato illustrando giochi di ruolo per una società s.r.l. di cui avevo un piccola quota associativa insieme ad un gruppo di amici, la 3D6. Poi producemmo il nostro primo fumetto, Nowhere, una raccolta di nostre storie, eravamo un gruppo di giovani autori e amici tra i 17 e i 23 anni. Dopodiché arrivò la possibilità di disegnare un numero di Desdy Metus, alla sua prima edizione, grazie alle conoscenze fatte alle fiere e poi due racconti sull'Intrepido. Questo fu proprio l'inizio della mia storia fumettistica! Facevo altri studi e anche altri lavori parallelamente, quindi divenne il mio impegno principale solo verso i 26 anni. E un lavoro vero e proprio qualche anno dopo, con l'inizio delle collaborazioni con case editrici statunitensi. Prima di allora tante semi-autoproduzioni o brevi lavori per editori italiani. Nulla con cui poter vivere ma tanto, tantissimo materiale prodotto! Da quando è un lavoro di cui vivo, pur disegnando ogni giorno, non produco tonnellate di disegni come allora!! (per fortuna, casa e soffitta strabordano!)

2) Che cos'è per te il Fumetto?
Per me è stato sin dall'inizio (l'infanzia e l'adolescenza) un modo per comunicare immagini e pensieri, per rendere visibili e leggibili le mie fantasie, storie e personaggi che popolavano e a volte popolano tutt'ora, la mia mente, intrattenendo, divertendo, possibilmente emozionando le persone che li avrebbero letti. Volevo far fantasticare e riflettere... coinvolgere gli altri nel mio mondo e magari poter raccontare qualcosa di utile o di profondo... magari! Quando ho potuto anni dopo pubblicare i primi lavori, allora è stato davvero emozionantissimo, roba da strette allo stomaco continue! Perché a quel punto non arrivavano solo a parenti e amici. E ricevere impressioni, commenti, pensieri, partecipazione, da parte di chi leggeva, era ed è ciò che dà senso a questo lavoro. L'interazione, sapere di dare qualcosa di piacevole o coinvolgente o commovente a tante persone e riceverne le risposte è un'emozione molto forte! E' necessario che la comunicazione avvenga nei due sensi, anche se in modo diverso o la motivazione col tempo si perde...

3) Nello corso della tua carriera sin'ora, hai avuto modo di lavorare a diverse tipologie di fumetto. Con quale ti sei sentita più a tuo agio? E perché?
Vero, tanti generi per i quali ho di volta in volta adattato un po' lo stile, senza snaturarmi però...Dunque, a parte, naturalmente, le mie produzioni (Magenta e QuietEarth), un po' per fortuna, un po' per mia abilità nell'adattarmi, mi sono trovata bene con tutti i progetti in cui ho lavorato, dalla fantascienza al western all'horror, ecc. ma devo dire che mi sono trovata perfettamente a mio agio con Hack/Slash e ora con Alice Dark. Forse perché è uno stile realistico ma non troppo, non fotografico e ha una componente di fantastico che mi permette di spaziare tra differenti ambientazioni e personaggi anche assurdi. Non mi dà soddisfazione disegnare in stile troppo cartoon o shojo-manga e mi diverto poco con lo stile fotografico (sebbene abbia realizzato le storie di Star Trek con soddisfazione ed emozione!!). Quindi il "realistico ma non troppo" è la mia dimensione migliore e se c'è ironia e un po' di follia come in Hack/Slash allora è proprio perfetto, mi diverto molto e mi esprimo al meglio!

4) Il tema di Bergomix 2011 è "Miti & Meraviglie del XXI°Secolo: i Supereroi". Cosa rappresentano per te i supereroi?
Un mondo variegato e multiforme che ho conosciuto a 20 e più anni, prima conoscevo solo i più classici e famosi tipo Spider-Man o Batman e grazie ai cartoni animati. Dopodiché ho iniziato a frequentare fumetterie e fiere, e a frequentare appassionatissimi del genere, per cui ho avuto modo di conoscerlo meglio! Ho letto tante cose, fare una lista è impossibile, da Spider-Man a Hulk, dagli X-Men ai grandi classici di Batman, insomma anni e anni di letture supereroistiche e ancora ho grandi lacune!! Ma c'è troppo da leggere anche di altro... Mi piace molto quando accanto ai superpoteri ci sono... i problemi normali! Cioè la vita di tutti i giorni di queste persone speciali. Fino ad oggi ho disegnato due storie che possono rientrare nel mondo ufficiale dei supereroi: una storia di lupi mannari/vampiri e una di Black Cat, entrambe per la Marvel. Mi piacerebbe molto poterne disegnare altre, anche se forse la mia dimensione ideale non è questa. Con Mambo Italiano (scritto dal grande Diego Cajelli e pubblicato da Michele Foschini-IndyPress) raccontai dei supereroi italiani ma in modo piuttosto pulp ;) con mafia e tanta ironia! Ecco, una dimensione che cali i supereroi nel quotidiano, ancor più che in missioni di importanza planetaria . Però penso che mi troverei molto meglio in storie di supereroi adolescenti, uno di questi gruppi Marvel o DC che risentono molto dell'influenza narrativa giapponese, un misto di azione rocambolesca e piccoli-grandi sentimenti. Ma chissà se mi capiterà mai... :)

5) Uno dei tuoi ultimi lavori è legato al nuovo progetto dell'Aurea Editoriale, Alice Dark. Che cosa ci puoi raccontare di questo lavoro?
Sì, accennavo prima qualcosa infatti. E' una nuova serie creata da Andrea Domestici e Lorenzo Bartoli. Una vera sfida in questo Paese, che però ha ottime carte per vincere e lo spero proprio. E' un lavoro molto impegnativo, 120 tavole a colori, uscite mensili! Se i primi numeri vanno bene, ci sarà bisogno di reclutare molti disegnatori! Al momento sono in lavorazione i primi 7 numeri e il mio, il numero 3, verrà presentato a Lucca Comics. Mi sto divertendo molto nel disegnarlo, dicevo che questa dimensione la sento molto mia. Un realistico ma non troppo, dove trova spazio il fantastico e gli scenari spaziano da ambienti virtuali attraversati da codici ed energia, a paesaggi bucolici, a città futuristiche, a luoghi assurdi, ecc. E Alice è una ragazza di 18 anni alla ricerca di sé e della sua strada, del suo posto nel mondo e per far ciò rimane sin dal primo numero "intrappolata" in un mondo virtuale, nella rete, nel web. Un mondo virtuale che è molto reale! E attuale... Si potrebbe dire Alice in the WonderWeb!

6) Dove potremo vedere prossimamente i tuoi lavori?
A parte l'appuntamento con Alice Dark, spero verranno tradotti in italiano i numeri realizzati per la IDW, su personaggi di Star Trek, in particolare l'ultima miniserie che ho disegnato Star Trek-The Burden of knowledge, dedicata alla serie TOS, la prima. Altre uscite fumettistiche non ce ne sono ancora in previsione, lavoro ad Alice da gennaio e poco prima era stato pubblicato il mio Star Trek negli USA. Altri lavori fatti nel frattempo riguardano altri campi, non il fumetto oppure sono studi e proposal per altri possibili lavori fumettistici.

Grazie per aver condiviso con noi i tuoi pensieri sul mondo del fumetto!

Grazie a voi per lo spazio che mi avete dedicato!

Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni

venerdì 6 maggio 2011

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: LUCA ROTA NODARI

E' qui con noi una giovane promessa bergamasca del fumetto, Luca Rota Nodari.

1)Ti va di presentarti al pubblico?

☺Ciao a tutti sono Luca RN e sono un Fumettista esordiente! Dopo il diploma mi sono iscritto alla scuola del fumetto di Milano dove ho potuto affinare il metodo di approccio con il foglio e con la regia delle storie a fumetti.

2) A Bergomix porti Superbia, a tutti gli effetti il primo fumetto da te scritto e disegnato. Chi è Superbia?

SuperBia è una Donna con dei superpoteri con un carattere veramente instabile, peperino e SUPERBO! Nella sua prima avventura compie un viaggio alla ricerca della fonte dell’eterna giovinezza affiancata da Tukkle, il suo buffo consigliere piumato!
SuperBia è irriverente, insensibile, senza scrupoli, in poche parole bisogna guardarsi bene dal farla arrabbiare!

3) Parliamo del metodo di lavorazione del tuo fumetto. Come ha avuto origine questo progetto?

Durante l’ultimo anno della scuola del fumetto ho avuto la fortuna di esser chiamato dall’editor della BoopenLED (casa editrice di SuperBia) per partecipare alla mostra “Viziosismi:vizi e virtù dall’illustrazione al fumetto” con 4 tavole a tema di uno dei 7 vizi capitali. Mi fu affibbiata la Superbia, un rapido gioco di parole e ne usci il nome della mia Supereroina SuperBia!

4) Quando ti è stato commissionato questo lavoro, ti sei preoccupato di più per la sceneggiatura o per la parte grafica?

☺Beh, essendo il mio primo lavoro ufficiale mi son preoccupato della buona riuscita in entrambi i campi. La sceneggiatura è stata la parte più ardua in quanto,avendolo fatto solo a livello scolastico, mi son trovato a gestire una storia con vari personaggi che ovviamente dovevano avere un minimo di solidità pur tenendo la linea surreale che ho impresso tra le pagine! La parte Grafica che ovviamente è quella che preferisco mi ha creato pochi problemi, anzi, mi son proprio divertito! Per lo stile ho avuto carta bianca, personale al 100%, anche l’editore non ha avuto pretese in merito.

5) Come ti sei mosso nella lavorazione? Scrivevi e disegnavi contemporaneamente, oppure prima hai stabilito una linea narrativa della storia?

Per questo lavoro ha preferito far i passaggi in modo ordinato, ho iniziato scrivendo un soggetto abbastanza dettagliato per non perder nulla per strada, son poi passato poi a distribuire la storia su una scaletta ordinata in base al numero di pagine che avevo precedentemente stabilito e anche alla suddivisione dei capitoli. Non appena terminata la fase scaletta son partito con gli storyboard di tutta la storia, così da avere una bozza di tutto il fumetto. La fase matita e china, anche queste separate per consentire all’editor di poter visionare come sarà il prodotto finito in B/N. La penultima fase, il colore (quella che mi ha portato via più tempo)è stata a mio avviso la più dura in quanto colorare al PC per più di 9 ore al giorno è stato un grosso impegno rispetto al disegno grafico; in ultimo il lettering, le prove di impaginazione, la grafica per le pagine di complemento del volume sono state tutte divertenti con mille telefonate all’editore. Diciamo, è stato un lavoro molto complesso che che è durato per più di 6 mesi ma una volta aperto il volume finito è stato davvero una bellissima sensazione che mi ha dato una voglia di continuare ed evolvere sempre di più!!

6) Per la storia di Superbia, ti sei ispirato a qualcosa di particolare? qualche film, romanzo, canzone o fumetto a te particolarmente caro?

Diciamo innanzitutto che non ho UN autore da cui mi ispiro, cerco di prender spunti e particolari un po’ ovunque, non appena trovo qualcosa che mi piace! Uno degli autori che più mi piacciono e dal quale traggo molti spunti è senza dubbio Jamie Hewlett, disegnatore di Tank Girl e dei Gorillaz. Tra gli altri autori dai quali carpisco informazioni c’è anche sicuramente Scalera con le sue vignette Ultradinamiche, Scott Campbell con le sue Donne favolose. Ce ne sono “mille” altri che per ovvie ragioni non sto ad elencare! Invece per la storia non mi sono ispirato a qualcosa di particolare, ho disegnato ciò che avevo in mente senza pormi paletti!

7) Cosa consiglieresti a coloro che vogliono diventare professionista come te? Quali solo le "armi" che un apprendista disegnatore deve saper padroneggiare?

Secondo me una cosa in particolare deve essere padroneggiata al meglio, il proprio Stile Personale che deve essere subito riconoscibile, Secondo me non bisogna aggrapparsi ad un singolo autore preferito e copiarne lo stile perché si diventerebbe solo una replica senza anima. La cosa migliore per me è solamente prendere spunto da altri autori per riuscir a cogliere le movenze dei personaggi, la concezione di anatomia in base al rapporto con ciò che lo circonda, la dinamicità della tavola in generale e trasporlo al proprio modo di disegnare.

8) Oltre al lavoro di "Superbia vs l'eterna giovinezza", hai avuto recentemente un incarico presso la "Casa di Corto Maltese". Ce ne vuoi parlare?

Certo! La casa di Corto Maltese è una Casa Museo inaugurata lo scorso 20 Febbraio a Venezia. Si possono trovare stampe, pannelli, gadget del marinaio gentiluomo e soprattutto alcune tavole originali e studi dei personaggi di Hugo Pratt. Qui ho avuto l’occasione di incontrare e parlare proprio con i due storici collaboratori di Hugo, Guido Fuga e Lele Vianello che sono presenti ogni venerdì e sabato per discutere e parlare della loro esperienza collaborativa con il maestro Pratt. Io Sono presente ogni giovedì per rispondere a domande, fare sketch, illustrare agli interessati come si crea un fumetto dalla A alla Z e perchè no, vendere anche qualche copia di SuperBia!!

9) Adesso, che cosa ti attende? Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Per il momento oltre al lavoro a Venezia sto completando delle tavole con un mio amico sceneggiatore per un progetto che andrà presentato alla prossima Lucca e sto lavorando per un progetto di grafica e fumetto per un azienda di Bergamo. Ora son davvero curioso di vedere la risposta del pubblico SuperBia per proporre un ipotetico secondo numero! Per metter le mani avanti sono sempre e comunque alla ricerca di nuovi lavori e collaborazioni con Case editrici e con persone che lavorano in questo ambiente; questo volume è solo il punto di partenza, un trampolino che spero in un futuro non lontano mi faccia fare il Salto che da tempo sogno!

Grazie a tutti
Luca Rota Nodari a.k.a. LRN

Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni

GRAN FINALE PER BERGOMIX

Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 17:00 alle ore 20:00 circa, vi aspetto per il gran finale di Bergomix!
Ecco gli autori che saranno presenti:

IVAN FIORELLI - MALASORTE SPECIALE 1


FILIPPO "FILL GOOD" CURZI - CAPCOM VS MARVEL 3



LUCA ROTA NODARI - SUPERBIA VS L'ETERNA GIOVINEZZA



MAURIZIO ROSENZWEIG - ZIGO STELLA



JACOPO "JAC" SCARABELLI - CHENG



E non scordatevi le due conferenze dedicate a Luca Rota Nodari e Maurizio Rosenzweig!!!
Un finale imperdibile!

Leonardo Monzio Compagnoni
Direttore Artistico di Bergomix
infobergomix@excite.it

giovedì 5 maggio 2011

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: CARMINE DIGIANDOMENICO

E' qui con noi lo straordinario Carmine DiGiandomenico, uno degli autori più amati dai Marvel Fans italiani.
1) Grazie Carmine per essere qui a condividere i tuoi pensieri sul mondo del fumetto col pubblico di Bergomix. Buona parte dei tuoi estimatori ti ha conosciuto grazie ai tuoi recenti lavori in Marvel e alla, permettimi, strepitosa grafic novel di Oudeis edita da Saldapress. Ma come nasce veramente il Carmine Di Giandomenico fumettista? Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del fumetto e farne una professione?
Chi è veramente Carmine di Giandomenico..., bhò non lo sò neanch' io... :)
Quello che so di me, è che mi è sempre piaciuto raccontare attraverso immagini disegnate, e l'unico mezzo possibile per farlo è il fumetto. Cosa mi abbia spinto a seguire questa strada..., non saprei, forse l'istinto.
E' proprio quell' istinto che ognuno ha, che fa sì, che la strada di fronte a sè prenda una forma, che sia nel campo dell'ingegneria, dell' architettura, pittura, recitazione, spettacolo in genere, o lavori più manuali, dove anche il semplice mestiere del muratore, dove tutti pensano che sia solo sforzo fisico, include un' esperiense e consapevolezza della fisica per poter far reggere un muro. E' un istinto che ti porta a trovarti in situazioni alle quali si collega il destino, il fato.Insomma una strada già delineata. Con questo non vuol dire che bisogna lasciarsi trasportare e basta, perchè ogni situazione che ci si presenta va affrontata con decisione per poter arrivare alla passione che si vuole inseguire.

2) Dato che se ne fa un gran parlare, che cos'è per te il Fumetto? E' un mero giocattolo per bambini ed adulti che non vogliono crescere, oppure può essere considerato un valido media di comunicazione? O ancora, è altro?
Il fumetto è espressione, è una finestra aperta per chi vuole cercare Peter Pan, e volare con lui in mondi fantastici. Non è solo un oggetto feticistico per gli appassionati. E' uno strumento di comunicazione che viaggia assieme alle atmosfere del cinema, del teatro, con la differenza che è più "economico" e ha più possibilità di sviluppo scenografico attraverso il montaggio delle vignette narrative sul foglio. Quindi alla fine, sì, è un giocattolo, soprattutto per chi lo realizza, un giocatolo, con il quale si possono anche insegnare tante cose a chi lo legge. Insomma credo che il Fumetto sia un linguaggio, universale, diretto, e che spesso non viene preso con la giusta serietà.

3) Nonostante tu abbia potuto disegnare alcuni dei supereroi Marvel più amati coi loro sgargianti costumi,come in What If Wolverine Enemy of State, è possibile affermare che hai saputo conferir loro maggiore fascino nel raffigurarli umani? Mi riferisco principalmente alle miniserie Battlin Jack Murdock e Magneto Testament...
E' sempre stato il mio pallino in testa, cioè, cercare di rendere più umani possibile i grandi giganti.
Con Battlin' Jack Murdock, dove ho realizzato la trama e i testi, in collaborazione successiva di Zeb Wells, ho cercato di rappresentare un padre, e non un pugile e la sua sofferenza sul ring, ma la sofferenza che lui vive nel disagio che lo circonda. mentre su Magneto Testament, dove non ho realizzato i testi, ma inseguito le sensazioni descritte da Greg Pak.
Sono due opere molto simili. Il problema che ho riscontrato è che in molti pensano che disegnare questo tipo di storie, siano di serie b rispetto ad una serie regolare. Al contrario , credo che invece siano proprio queste le trame più interessanti da seguire,molto di più che una semplice scazzottata tra Spider-Man e Kingpin.
Danno la possibilità di conoscere più a fondo alcuni personaggi, che spesso di trascurano per inseguire una serialità satura.

4) Il tema di Bergomix 2011 è "Miti&Meraviglie del XXI°Secolo: i Supereroi". Secondo te, chi sono e cosa rappresentano per la società i supereroi?
I supereroi? Cosa rappresentano per la società? Tutte le debolezze umane di un Paese, e la voglia di riscatto per trovare del buono all'interno del Paese stesso. MA è solo effimero. Il Supereroe, nasce dall' influenza dell' epica greca, dove anche gli stessi Dei erano viziosi e non infallibili. Inoltre se parliamo dei supereroi americani, questi nascono appoggiandosi, sì, su questa influenza classica, ma soprattutto, e prima di tutto, nascono durante la Seconda Guerra Mondiale, per una propaganda guerrafondaia, appunto, nel voler dimostrare ai soldati di trovarsi dalla parte dei buoni. Oggi non viene più usato il fumetto, per chi si trova sul campo, è sostituito dai games per la console, o meglio simulatori, utilizzati per far perdere la percezione a chi lo utilizza, in modo questi giovani soldati, non abbiano più di fronte a sè delle persone, degli uomini, ma solo dei pixel. Ma tolta la leggera nota polemica. il mondo del supereroe, include anche un immaginario che sollecita molto la fantasia dei bambini, e soprattutto, hanno una caratterizzazione tale che i giovani possano identificarsi attraverso di loro.

5) Attraverso le due miniserie targate Marvel Noir, dedicate a Spider-Man, hai potuto contribuire a dar vita ad un filone narrativo poco esplorato alla Casa delle Idee. Qual'è stata la genesi di questo lavoro? E quale futuro gli riserva? Oltretutto, il tuo Spider-Man Noir fa parte del recente videogioco Activion dedicato all'Uomo Ragno...
Le due miniserie sono andate molto bene, soprattutto in Italia. Effettivamente è un genere che la Marvel sta riscoprendo e sviluppando da poco, anche se il Noir è sempre stato sfruttato nelle testate marvel ( basti leggersi il Daredevil di Miller ad esempio). La genesi di questo lavoro è stata divertente, me lo hanno proposto e io ho accettato, come sempre, unica piccola nota negativa è che non mi hanno lasciato molta libertà riguardo alla tecnologia Steampunk, dove ad esempio la sedia del Doctor Octopus l'avevo immaginata in maniera completamente differente da quella finale utilizzata e richiesta.
Mi ha poi fatto molto piacere vedere che il personaggio di Spider-Man Noir sia stato collocato all' interno di videogioco. Anche se la piccola nota negativa c' è sempre..., dove l'Actvision ha fatto un errore grandissimo sui credit, dove il personaggio di Spider-Man Noir, è stato realizzato graficamente da Marko Djurdjevic e Joe Quesada, e non da Patrick Zircher.

6) Negli Stati Uniti è uscito da poco tempo Invincible Iron Man Annual 1 di cui hai realizzato le matite. Di che parla l'albo? E come ti sei trovato a lavorare su uno degli eroi attualmente più in vista dell'entertaiment marvelliano?
Nell'annual di Iron Man mi sono molto divertito. Ma non aspettatevi di vedere raggi laser, bombe, reattori cosmici ecc..., perchè la trama parlerà del MANDARINO! ( non quello che si mangia EHEHEHEHEH)
E' una trama molto ben strutturata, e il mio divertimento è stato quello di rendere il personaggio del Mandarino egocentrico, attraverso il suo cambio di pettinature e vestiti.

7) Oltre che ai supereroi, hai potuto, nel corso della tua carriera, mettere mano anche a due figure "leggendarie", Ulisse e Sandokan. La prima l'hai rivisitata nel tuo capolavoro Oudeis, mentre la seconda, l'hai immortalata realizzando le copertine della serie omonima attualmente pubblicata dalla Nicola Pesce Editore. Che cosa ci puoi raccontare di questi due lavori?
Oudeis, per me rappresenta emotivamente tanto, è come se rappresentasse il mio Born Again per alcuni aspetti, dove anche se è arrivato a pubblicazione dopo molto tempo, sono state proprio quelle pagine che mi hanno riportato al mondo delle pagine colorate. Proprio come Ulisse che voleva tornare ad Itaca, io ho cercato attraverso le sue pagine di ritornare al fumetto, e così che vedo Oudeis. E proprio grazie a lui se oggi lavoro per gli Stati Uniti, dove Quesada ha apprezzato moltissimo il lavoro svolto sul mito di Ulisse.
Per quanto riguarda invece Sandokan, per me è stato un piacere e nel momento che me lo hanno proposto ho accettato subito! E' un personaggio a cui sono legato sin dall'infanzia, e poterlo rappresentare anche in chiave rigiovanita è stato divertente.

8) Cosa vedi nel tuo futuro? Quali sono i prossimi progetti che ti terranno impegnato?
Cosa vedo per il mio futuro? Aspetta... hai due euro spicci, apettami qui che vado dalla cartomante e poi ti dico.... EEHEHEHEH scherzo :) :) :).
Per il futuro non sò, posso parlarti del presente, dove attualmente sto realizzando una miniserie Marvel di 8 numeri, scritta da Jenkins, e che mi trovo al giro di boa.
Per chi volesse seguire questa nuova avventura, gli consiglio di farlo in originale, dove prima della sua uscita in Italia, (sempre se sarà decisa), passeranno almeno 2 anni mezzo.
Inoltre, sarà una storia che farà parlare, e quindi credo che anche come valore di collezione è meglio avere gli albi originale di questo evento.
In più, non siate fessi, approfittate del fatto che l'euro è più forte del dollaro, e quindi se lo accompagnerete con altri ordini in originale, avrete anche il vostro risparmio economico.
Ok mi sono lasciato andare :).

Grazie ancora ed in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi e un abbraccio a tutti i lettori!

Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni

mercoledì 4 maggio 2011

Appuntamento con Jesus Saiz annullato

A causa di un problema famigliare Jesus Saiz non potrà essere presente per il finale di Bergomix. Siamo vicini all'autore in questo momento e gli facciamo il nostro più grosso in bocca al lupo affinchè tutto si risolva per il meglio.
Jesus si scusa con tutto il pubblico di Bergomix e con coloro che volevano incontrarlo ma, una causa di forza maggiore lo ha obbligato a non partire.
Sicuramente avremo modo di ospitarlo in futuro.
Ricordiamo pertanto che l'ultimo appuntamento di Bergomix sarà venerdì pomeriggio.
Ospiti: Luca Rota Nodari, Jacopo Scarabelli e Maurizio Rosenzweig.

Lo Staff di Bergomix

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: FRANCESCO ARTIBANI

E' un onore avere qui con noi, Francesco Artibani.
1) Ciao Francesco e grazie per essere qui a disposizione del pubblico di Bergomix. Inizio con una domanda apparentemente semplice ma importante: che cos'è per te il Fumetto?
Insieme ai cartoni animati il fumetto è la mia passione più grande e, da 24 anni, è anche una professione. Riuscire a raccontare storie è un piacere e una gioia assoluta e continuare a farlo con personaggi celebri o sconosciuti è una soddisfazione immensa che paradossalmente è difficile da rendere solo con le parole. Da lettore poi il fumetto rimane un’esperienza di una ricchezza totale, un piccolo prodigio di sorpresa e divertimento che si rinnova a ogni albo o libro letto.

2) In Italia sei noto per aver sceneggiato alcune delle storie Disney più importanti, tra cui alcuni testi delle serie Paperinik New Adventures (al secolo PKNA) e Mickey Mouse Mistery Magazine. Cosa ci puoi raccontare di questa esperienza? Come è nata e come ti sei mosso al suo interno?
Con la Disney il rapporto è iniziato nel 1991; riuscire a scrivere per “Topolino” è stata una conquista emozionante, il classico sogno che diventa concreto. Ho avuto la fortuna di trovarmi nel posto giusto nel momento in cui la casa editrice si apriva a nuove avventure editoriali e le prime due serie di PK le considero per me delle esperienze fondamentali perché da queste ho imparato moltissimo. La serie dedicata a Topolino avrebbe meritato una migliore fortuna perché l’idea e i personaggi erano potenti, ma tant’è. Il periodo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila è stato uno dei più vitali e ha permesso a tanti autori, scrittori e disegnatori, di crescere e trovare il proprio percorso personale. I miei ringraziamenti vanno a Massimo Marconi, il primo caporedattore ad avermi dato fiducia, ad Ezio Sisto per gli anni di Pk e MMMM e a Elisabetta Gnone e Valentina De Poli per gli anni di W.I.T.C.H. e per quello che è venuto dopo.

3) Attraverso l'etichetta Buena Vista della Disney, hai avuto modo di mettere mano e creare alcune delle serie più amate dal target giovanile. Sto ovviamente parlando W..I.T.C.H. e Kylion. Mentre come Studio Red Whale hai creato il fantastico mondo di Monster Allergy. Come è nata l'idea di questi progetti? E come si è successivamente sviluppata?
W.I.T.C.H. è stato l’altro momento importante perché, al di là dei risultati di vendita impensabili ha rivelato un pubblico – quello femminile – al qual prima di allora, a parte alcune eccezioni non si era mai guardato con particolare attenzione. Kylion ha seguito W.I.T.C.H. e l’intenzione era quella di differenziare le proposte portando in edicola un gruppo di adolescenti con avventure più indirizzate a pubblico maschile ma le cose non hanno funzionato a dovere e la serie si è interrotta dopo 13 numeri. Di quell’impresa la cosa più importante è stato l’incontro con Giulio De Vita, un autore veramente immenso (chi segue il suo lavoro in Francia lo sa bene). In termini di incontri W.I.T.C.H. è stato importante anche per quello con Alessandro Barbucci e Barbara Canepa. Con mia moglie, Katja Centomo (con la quale seguo lo studio Red Whale) avevamo avuto l’idea di Monster Allergy e Alessandro e Barbara si sono uniti nell’operazione dando un volto ai protagonisti della serie e definendo uno stile grafico unico. Qui l’intenzione di partenza era quella di riuscire a raccontare delle storie divertenti mescolando commedia, avventura, bambini e mostri. Ma soprattutto Monster Allergy nasceva per fare qualcosa gestendo i nostri personaggi in prima persona e anche per questo è nata Red Whale. Dopo tanti anni passati a realizzare cose per altri abbiamo voluto investire nei nostri progetti e provare a declinarli in tutti i modi possibili (editoria, animazione, merchandising). Il “modello” Monster Allergy (un modello che era produttivo ed economico oltre che creativo) lo abbiamo poi applicato ad altre nostre produzioni ed è servito a strutturare il lavoro della nostra società e indicare la linea per gli anni futuri.

4) Recentemente hai potuto scrivere i testi di due serie supereroistiche della Marvel Comics, create ad hoc per il mercato europeo, Young Doctor Strange e X-Campus. Qual è la genesi di questi due progetti? Hai trovato affinità e differenze coi tuoi precedenti lavori?
Le due miniserie Marvel sono nate da un invito della Panini che abbiamo accolto molto volentieri. Abbiamo sempre realizzato prodotti per ragazzi e tra W.I.T.C.H., Winx Club e Monster Allergy ci eravamo più o meno specializzati in storie di adolescenti con strani poteri. Passare a una versione giovanile degli X-Men e del dottor Strange è stato il passaggio successivo. Da lettore Marvel di antica data è stata ovviamente una soddisfazione immensa potermi cimentare con queste icone del fumetto (e Michele Medda ha condiviso con me l’impegno nella scrittura di X-Campus, gli otto numeri in cui si rinarravano le origini degli X-Men). Dal punto di vista del metodo produttivo, Red Whale ha fatto la sua parte coordinando i tanti disegnatori, inchiostratori e coloristi impegnati nella lavorazione. Per quello che riguarda il contenuto la supervisione Marvel è stata discreta e puntuale, una collaborazione molto semplice e scorrevole. Nello scriverli ho potuto muovermi in un ambito più avventuroso e drammatico e sono molto affezionato al lavoro realizzato per il giovane dottor Strange, disegnato da Federico Nardo.

5) Il tema di Bergomix 2011 è "Miti & Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi". Che cos'è per te il supereroe?
Prendendo spunto dal titolo del vostro tema è più meraviglia che mito. Le storie di supereroi esercitano da sempre su di me un fascino assoluto e ancora più un divertimento totale. Ogni tanto vengo colto da un momento di lucidità che mi fa uscire dal tunnel del supereroe ma dura poco e non è mai completo. Dagli anni Settanta non riesco a non leggere l’Uomo Ragno e i Fantastici Quattro tollerando qualsiasi cosa e digerendo le cose meno riuscite; nel tempo ho rivisto i miei gusti e ho smesso di essere il lettore acritico del passato. Come tutti ho le mie preferenze e le mie antipatie (sia tra i personaggi che tra gli autori) e so per certo che per quanto mi sforzi non riuscirò mai a digerire l’universo della DC, preferendogli quello Marvel per brillantezza e vitalità (oltre che per qualità di scrittura e qualità dei disegnatori).

6) Quest'anno, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, hai realizzato le sceneggiature di diverse storie, pubblicate in due tomi per le Edizioni Paoline. Ai disegni ci sono stati alcuni dei più noti disegnatori italiani, come ti sei trovato a lavorare con loro? E, in generale, il progetto ti ha comportato una grande responsabilità?
Il progetto è quello di “150-Storie d’Italia”, due volumi pubblicati da Periodici San Paolo in coda alla collana dedicata a Sergio Toppi. Di questi libri, composti da sei racconti per un totale di 180 pagine sono particolarmente contento ed è una cosa che non mi capita spesso. L’idea è nata in maniera molto semplice in previsione delle celebrazioni del centocinquantenario dell’unità italiana, pensando a storie che raccontassero di gente comune, quegli italiani che nel corso dell’ultimo secolo e mezzo hanno fatto la propria parte per tenere insieme questo paese. La responsabilità del progetto era quella di fare innanzitutto un buon lavoro e di non sprecare un’occasione unica. Ho avuto così il piacere e la fortuna di scrivere per Carlo Ambrosini, Ivo Milazzo, Pasquale Frisenda, Marco Nizzoli, Giorgio Cavazzano e Corrado Mastantuono e i due volumi hanno avuto un bel riscontro di vendite e di critica, confermando che l’idea di una celebrazione non retorica non era una pensata azzardata. Con alcuni di questi grandi autori avevo già avuto modo di lavorare ma è stato ugualmente molto emozionante collaborare con tutti loro e scoprire settimana dopo settimana le nuove pagine che arrivavano. Non è stato semplicissimo riuscire ad alimentare con pagine nuove gli autori che lavoravano praticamente in contemporanea ma alla fine il risultato lo abbiamo portato a casa. Anche qui i ringraziamenti non sono di circostanza e dunque sono molto grato al direttore de Il Giornalino, padre Stefano Gorla, per la fiducia che ha avuto nel progetto e grande merito va anche ad Angelo Nencetti, direttore del Museo del Fumetto di Lucca, per il sostegno e la promozione dell’iniziativa.

7) Sempre a proposito dei 150 anni dell'Unità d'Italia, so che sei al lavoro su un progetto animato, dico bene? Ce ne puoi parlare?
In autunno, in tempo per la conclusione delle celebrazioni del centocinquantenario, dovremmo riuscire a vedere il film che ho scritto per la Lanterna Magica di Torino nei mesi scorsi. Il titolo di produzione era “Fratellini d’Italia” ma ho scoperto pochi giorni fa che sarà presentato a Rapallo nella nuova edizione di Cartoons on the Bay con il titolo di “Il Generale e i Fratellini d’Italia”. Il Generale in questione ovviamente è Garibaldi mentre i fratellini d’Italia saranno alcuni animali che si ritroveranno a seguire l’impresa dei Mille dall’inizio alla fine contribuendo a modo loro a questa avventura epocale. Il film, diretto da Enrico Carlesi, può contare sui disegni di Paolo Cardoni e su alcuni ospiti a sorpresa che hanno partecipato alla pellicola. Di più al momento non posso dire (la Rai farà tutti i suoi annunci per tempo) ma intanto posso ringraziare te per avermi fornito a tempo di record la traduzione delle battute in bergamasco recitate da alcune camicie rosse.

8) Una volta terminato questo impegno, dove ti vedremo all'opera?
I lavori in corso sono molti e si intrecciano. In aprile uscirà in Francia il primo volume di “Willy Wonder”, una nuova serie per ragazzi disegnata da Silvio Camboni e pubblicata da Vents d’Ouest. Sempre per i fumetti sono al lavoro in questi giorni su una storia in tre puntate di Doubleduck per il settimanale “Topolino” (per cui ho ricominciato a scrivere sceneggiature in maniera regolare); ci sono poi le storie per i personaggi di Pop Pixie (la serie a cartoni animati Rainbow di cui Red Whale ha curato le sceneggiature) e infine ci sono alcuni nuovi progetti in preparazione che vanno dall’umoristico all’avventuroso. L’altro settore di attività è quello dell’animazione; al momento sono impegnato nella scrittura di serie diverse: “Winx Club 5” per Rainbow e una serie dedicata al mondo di Giulio Verne per Lux Vide. Abbiamo archiviato da poco la prima serie di “Pop Pixie” sempre per Rainbow e “Spike Team” per Graphilm (la serie di pallavolo creata dal campionissimo Andrea Lucchetta). E anche qui, tanto per non annoiarci, ci sono altre tre serie in partenza tra Italia e Francia. Infine c’è il settore dei libri per ragazzi; tra pochi mesi Rizzoli pubblicherà i romanzi di Lys, la serie creata da Katja Centomo. Di questi non me ne sono occupato direttamente (sono opera di Katja Centomo e Lorenza Bernardi) ma ci tengo in modo particolare e rientrano nelle attività di Red Whale (per tutti i dettagli e per non farla troppo lunga qui c’è il sito www.redwhale.it - mancano gli ultimi aggiornamenti ma almeno ci si può fare un’idea di quello che combiniamo).

Grazie ancora per esser stato con noi!

Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni

martedì 3 maggio 2011

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: RICCARDO BURCHIELLI

1) E' con noi Riccardo Burchielli, una delle colonne portanti di quella che tutti han definito "Italian Invasion". Benvenuto! Iniziamo con qualcosa di semplice: cos'è per te il fumetto?
E’ il mio modo per rimanere attaccato al mondo dei sogni. E’ il mezzo che uso per comunicare col mondo. E’ il lavoro con cui mi pago la vita. E’ un bel po’ di cose. Quando avrò una risposta più precisa, ti manderò una mail ;)

2) Come hai iniziato la tua carriera di disegnatore professionista?
Molto per caso. Quando avevo vent’anni volevo fare il fumettista ma dopo alcuni tentativi andati male, ho cambiato strada. Poi verso i trenta, quando per me i fumetti erano solo lettura, mi arriva una telefonata di Recchioni e Bartoli che avevano visto anni prima delle cose e che mi chiedevano se volevo fare delle prove per un nuovo fumetto Eura che stavano preparando. Il fumetto era John Doe e da li è iniziato tutto.

3) In campo italiano, sono in molti a ricordarti sia per i tuoi lavori su John Doe (Eura Editoriale) che per quelli di Garret (Edizioni BD). Cosa ci puoi raccontare di queste due esperienze?
JD è stata una bella sfida a livello personale. Ha rappresentato l’inizio della mia carriera. Mi ha fatto conoscere al pubblico e mi ha dato la possibilità di fare un tipo esperienza, fatta di pagine, consegne, rapporti di lavoro, molto preziosa. Senza contare la soddisfazione di aver fatto parte del primo gruppo di autori che ha lanciato il personaggio.
Garrett rappresenta una sfida a fumetti un po’ diversa. E’ nato come divertimento ed è diventato una delle esperienze più riuscite della mia vita: nato per il mercato delle fumetterie, ha venduto benissimo, sopra le medie solite. Ne è stato fatto un Trade paperback distribuito nelle librerie di varia e i diritti sono stati venduti in più nazioni europee. Siamo tutti molto soddisfatti.

4) In America hai potuto lavorare e co-creare una delle serie targate Vertigo di maggior successo, DMZ. Come è nato questo fumetto? Come sei stato coinvolto per questa serie?
In quei mesi ero in contatto con l’editor della Vertigo Will Dennis, con cui si stava parlando di fare qualcosa insieme. E’ stato lui che mi ha proposto la serie e mi ha messo in contatto con Brian Wood. Il soggetto mi piacque subito molto (anche perché quello della guerriglia metropolitana, quello dei mondi distrutti, era, ed è, un genere narrativo che adoro).
Ricordo che preparai al volo un paio di pagine per visualizzare il mood delle storie e per mostragli qual’era la mia idea grafica sulla serie. Loro rimasero molto colpiti e si creò subito una forte sintonia nel gruppo di lavoro, che va avanti ancora oggi.

5) Il tema di Bergomix è "Miti & Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi". Che ne pensi dei supereroi?
I Supereroi “sono” i fumetti. Credo che sia, e debba essere per chiunque, dal lettore a chi lo fa di mestiere, un passaggio oblligato. Hanno reso grande questo media, alimentando i sogni di varie generazioni, riuscendo ad interpretare sempre le emozioni, le speranze e le paure del periodo in cui vivono e sono vissuti.

6) In campo supereroico hai potuto lavorare sia su una storia speciale di Halloween dedicata ai nemici di Batman che ad una cover di Wolverine per la Panini. Se ti fosse concessa carta bianca, su quale personaggio dei comics americani vorresti mettere le mani?
Lavorerei molto volentieri suu uno dei personaggi veramente duri e rudi dei fumetti americani: Batman, Punisher, Wolverine, la Cosa… ecco, uno del genere. Ma su tutti Batman. Anche se ormai, a mio avviso, è un personaggio su cui si è già fatto e detto molto, sarebbe per me un’esperienza fuori dal normale, che appagherebbe alcune mie fisse di giovane disegnatore… Alla fine siamo tutti dei nerdacchioni.

7) Su cosa sei al lavoro di adesso?
Su un po’ di cose. Sto portando a termine DMZ che rimane il mio impegno principale e che ormai è quasi alla fine (chiuderà con il numero 72). Sto lavorando ad un episodio di DD scritto dalla Barbato per il prossimo Colorfest. Sto lavorando ad una miniserie scritta da Bec per il mercato francese.
In più c’è il lavoro da fare con lo studio Italian Job. Che sta diventando una realtà sempre più concreta e grande.
Poi, un giorno, spero di andare in vacanza.
Anche la mia fidanzata lo spera…

Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri sul mondo del fumetto con noi!

Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni

lunedì 2 maggio 2011

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: GIUSEPPE FONTANA

Caro pubblico di Bergomix, è qui con noi Giuseppe Fontana, giovane autore milanese. Grazie per essere qua a condividere le tue idee e le tue opinioni sul mondo del fumetto.

1)Come nasce la tua passione per il fumetto?

Ciao Leo, prima di tutto ti ringrazio per il tuo gentile invito;
la mia passione per il fumetto, in particolare, nasce all'età di 12 anni, più o meno, sfogliando le riviste di mio zio che aveva una gran collezione di Frigidaire, Corto Maltese e di Linus.


2)Come hai iniziato la tua carriera?
La mia carriera è iniziata un bel pò di tempo fa ed è partita da tutt'altra parte, in realtà; ho iniziato infatti facendo il grafico pubblicitario, passando poi, prima per l'animazione e poi per l'illustrazione; per finire nel fumetto solo 6 anni fa.

3)Spesso molti non comprendono il ruolo essenziale che può avere un colorista. Ti andrebbe di spiegarci brevemente in cosa consiste il tuo lavoro di colorista?
...è una domanda che mi fanno in molti, in realtà il colorista è una figura essenziale nel fumetto moderno, visto che ormai il computer ci permette di colorare, in tempo relativamente breve, anche le tavole più articolate; inizialmente la coloritura dei fumetti era puramente fine a se stessa, un lusso che si limitava a delle secchiellate per definire meglio i volumi. Oggi, invece, siamo paragonati a dei veri e propri direttori della fotografia "cartacea", che hanno la responsabilità di rendere le atmosfere e di guidare nella narrazione il lettore, tant'è che molte aziende, e non solo, organizzano corsi per diventare coloristi digitali con tanto di percorso nella storia della fotografia cinematografica e della regia, tutte cose che, ovviamente, ho dovuto studiare anche io.
Quindi per rispondere alla tua domanda mi verrebbe da dire che il mio lavoro consiste nel valorizzare il lavoro del disegnatore e dello sceneggiatore e di guidare il lettore al meglio.


4)E per quanto riguarda l'animazione, che cosa ci puoi dire?
L'animazione è semplicemente la mia più grande passione e non essendo riuscito a farne il mio lavoro principale, per tanti motivi che non sto qui ad elencarvi rischiando di tediarvi, continuo comunque ad avere come hobby realizzando le mie "piccole" cose usando flash.

5)Cos'è il Fumetto per te?
Il fumetto per me è un' arte, è l'arte di raccontare per immagini le alterazioni più belle della nostra fantasia!.

6)Il tema di Bergomix 2011 è "Miti&Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi". Cosa sono per te e cosa dovrebbero rappresentare i supereroi?
I supereroi per me sono stati dei gran "compagni d'infanzia"; ci sono molto affezionato perchè sono cresciuto giocando ad interpretare Spider-Man piuttosto che Superman, leggendone le avventure e imparando (detto in soldoni) cosa vuol dire giusto e sbagliato; diciamo che per me i
supereroi sono le "FIABE del XXI secolo".


7)Nel corso della tua carriera hai avuto modo di lavorare anche su diverse illustrazioni, alcune recentissime pubblicate su albi disneyani. Che capacità ha il colore che il bianco e nero non può offrire?
...nulla! il bianco e nero riesce tranquillamente a dare tutto ciò che servirebbe e che il colore dà.
Penso che la decisione di usare il colore sia semplicemente perchè è più bello ai fini estetici; spesso, infatti, mi è capitato di lavorare su tavole monocromatiche e di riuscire a comunicare ciò che si voleva ugualmente, lì è una questione di bravura del colorista, se è veramente bravo riesce ad ottenere ciò che si vuole,se non addirittura di più, anche solo con un colore o con il bianco e nero.

 

8)Per chi ti segue online, sei noto anche per le tue vignette satiriche. Da dove trai spunto per realizzarle? Come riesci a trasporre fatti reali in sketch comici bidimensionali?
Dai quotidiani e dalla radio. Sai, fare il disegnatore è  bello, ma come tutti i mestieri anche questo ha i suoi lati negativi; infatti spesso il disegnatore si trova, come tu saprai, nel suo studio a lavorare anche 12 ore al giorno da solo e, nel mio caso la radio e i quotidiani (l'una la mia fonte di compagnia e l'altro la mia malsana abitudine di rimanere connesso alla realtà) sono stati la fonte di ispirazione per le vignette che faccio.

9)Se te ne fosse concessa l'occasione, su cosa vorresti lavorare all'interno del mondo del fumetto e dell'animazione?
Beh, nel fumetto mi piacerebbe riuscire a fare due cose  in realtà: la prima e di riuscire finalmente a realizzare un volume di ministorie mie con i miei personaggi, fino ad oggi ancora non ho trovato nessuno pronto a pubblicarle ma io continuo a perseverare e a cercare, inventando strip e "suonandomela e cantandomela" da solo, chissa che un giorno non riesca ad autopubblicarmele o a trovare un editore; La seconda invece è quella di illustrare una raccolta di fiabe giapponesi che sono sempre state una mia passione.
Per quanto riguarda l'animazione, invece, mi piacerebbe realizzare il charachter design di una serie, è una cosa cheè una cosa che mi è sempre piaciuta e che non sono mai riuscito a fare.


Grazie per esser stato con noi!
Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni

domenica 1 maggio 2011

MARTEDI' 03 MAGGIO: Documentario "GRANT MORRISON: TALKING WITH GODS"

Presso SPAZIO POLARESCO, in VIA DEL POLARESCO 15, BERGAMO (Zona Longuelo)

Ore 18:00 - Martedì 03 Maggio 2011

Ingresso Gratuito, sino ad esaurimento posti



Il famoso documentario incentrato sulla figura di Grant Morrison, a firma del regista Patrick Meaney e del produttore Jordan Rennert, sbarca a Bergomix. Tra gli addetti ai lavori è già un cult, un fantastico girato su uno degli sceneggiatori di comics americani che è stato, negli ultimi anni, sotto i riflettori della ribalta grazie alle sue run sulle serie New X-Men, Batman, All Star Superman, The Invisibles e tante altre ancora. A condurre la serata e a presentare il documentario ci sarà, oltre al Direttore artistico di Bergomix, anche Michele Foschini, Editor in Chief di Bao Publishing, che aiuterà meglio a comprendere la genialità dell'autore scozzese e ci rivelerà alcune delle novità legate alla giovane ma già importante realtà editoriale di Bao Publishing.

Vi aspettiamo numerosi!
 
Leonardo Monzio Compagnoni
Direttore Artistico di Bergomix
infobergomix@excite.it